La violenza di genere da parte di entrambi i sessi è un fenomeno costantemente presente nella nostra società, amplificato però negli ultimi anni dall’uso dei nuovi mezzi tecnologici, che hanno portato forme di abuso impensabili fino a poco fa.

Un rapporto amoroso violento può coinvolgere gli adolescenti fin dalle loro prime relazioni affettive e ha le sue radici nella fragilità emotiva dei più giovani, che talvolta non sono in grado di riconoscere e/o gestire in maniera rispettosa emozioni potenti come la rabbia, la delusione o la frustrazione.

Agire progetti di sensibilizzazione e prevenzione su questo tema è quindi una priorità del mondo educativo adulto, soprattutto considerando che una violenza subita o imposta in una relazione adolescenziale è altamente predittiva dell’instaurarsi di una relazione violenta in età adulta.

Attraverso incontri nelle scuole, partecipativi e con un’alternanza di momenti ironici -emotivi- e nozionistici -cognitivi- accompagniamo i ragazzi dai 16 ai 18 anni in un viaggio nei pensieri di una vittima. Poi lasciamo ai ragazzi -Se mi ami- una graphic novel tratta da una  storia vera, e poi li invitiamo a teatro ad assistere a ‘Io non sono quel che sono’ un infodrama su Otello, il dramma della paura, non della gelosia. Un viaggio nella mente del carnefice.

E poi?

Poi le ragazze e i ragazzi ci scrivono tantissimi messaggi spontanei, alcuni sono vere e proprie richieste di aiuto, altri sono riflessioni e commenti davvero profondi, come questo qua:

"Un punto in più per non aver fatto DISTINZIONE tra maschi e femmine, per non aver confermato lo stereotipo secondo il quale è sempre colpa dell'uomo quando si parla di violenza. Questo incontro mi ha davvero aperto gli occhi, rendendomi una persona consapevole."

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